Guglielmo Epifani : un sindacalista socialista
Il 7 giugno è venuto a mancare Gugliemo Epifani. Socialista, sindacalista, ex presidente della CGIL, parlamentare della Repubblica italiana, presidente della 10ª commissione attività produttive della Camera dei deputati, ex segretario del Partito Democratico.
Nato a Roma il 24 marzo 1950, si diplomò al liceo classico Orazio. In seguito, si laureò in Filosofia alla Sapienza di Roma con una tesi su Anna Kuliscioff, altra protagonista del socialismo italiano e compagna del fondatore del Partito Socialista, Filippo Turati.
Dopo la laurea, si iscrisse alla CGIL dove iniziò la sua carriera come sindacalista, poi nel 1974 venne nominato alla direzione della casa editrice ESI. Nel 1979 divenne dirigente sindacale come segretario generale aggiunto della categoria dei lavoratori poligrafici e cartai, grazie al suo eccellente lavoro e alla profonda conoscenza maturata nell’ESI. Coordinò le politiche contrattuali delle categorie per approdare infine all'ufficio industria della stessa CGIL. Nel 1990 Epifani entrò nella segreteria confederale e nel 1993 fu nominato segretario generale aggiunto. Importante figura del Partito socialista italiano negli anni ‘80, in seguito allo scioglimento del PSI passò ai Democratici di Sinistra. Nel 1994, Epifani assunse l'incarico di vicesegretario generale della CGIL e nel 2002 diventò il primo socialista a guidare la confederazione dai tempi della sua ricostituzione nel 1944: cinquantotto anni dopo Bruno Buozzi.
Fu lui nel 2002 ad annunciare al congresso della Cgil la decisione che portò poi un milione di lavoratori in piazza contro la riforma dell'articolo 18 voluta dal governo Berlusconi. Nel 2010 terminò il suo mandato sindacale. Nel 2013 fu eletto deputato alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito Democratico e ne divenne segretario reggente fino a dicembre dello stesso anno. Nel 2017 aderì ad Articolo 1 e in seguito rieletto deputato alle elezioni politiche del 2018 con Liberi e Uguali.
Fino all’approvazione della riforma del lavoro, nota come Jobs Act, Epifani difese l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, una pietra miliare e una conquista socialista vinta grazie a Giacomo Brodolini e Gino Giugni.
Manuele Franzoso